LA DISMENORREA 

Il termine dismenorrea indica letteralmente alterazioni del flusso mestruale, ma viene comunemente usato come sinonimo di mestruazione dolorosa. Il dolore mestruale è la principale causa di perdita di ore lavorative tra le donne: si stima che circa il 50% delle adolescenti e delle giovani donne ne soffra regolarmente e che il 5-10% di esse sono rese inabili da 1 a 3 gg al mese.

La dismenorrea si definisce primaria quando non è associata ad alcuna causa di origine pelvica, secondaria quando alla sua origine vi è una patologia organica.

Esistono due forme di dismenorrea esistono quindi diverse opportunità terapeutiche perché le cause che la scatenano sono multiple.

La dismenorrea primaria nel 40% dei casi compare dopo circa 6-12 mesi dal menarca (prima mestruazione), la sua insorgenza dopo i 20 anni o dopo almeno 24 mesi dal menarca dovrebbe invece sempre insospettirci su una possibile causa organica alla base del sintomo.

Sembra più frequente nelle giovani donne con menarca più precoce, ciclo mestruale più prolungato e in sovrappeso. Il dolore inoltre può’ essere è aggravato dall’uso di alcool o abuso di sigarette.

Nella maggior parte dei casi la diagnosi è semplice e viene posta sulla sintomatologia clinica, per tale motivo è indispensabile un’anamnesi accurata che indaga l’epoca di insorgenza, la sua durata e intensità’ in relazione anche al menarca.

Il dolore della dismenorrea primaria solitamente è di tipo crampiforme avvertito nei quadranti addominali inferiori fino ad irradiarsi alla radice della coscia, raramente si irradia al perineo, inizia alcune ore prima del flusso mestruale ed è maggiore il primo giorno, poi piano piano cala fino a persistere nei casi più gravi nelle prime 72 ore dalla comparsa del flusso mestruale. A volte si associano al dolore altri disturbi quali nausea vomito cefalea vertigini, sempre correlati ad una attivazione neurologica.

Le cause della dismenorrea primaria si cercano dall’origine dei tempi, già’ Ippocrate pensava alla causa cervicale alla base del dolore (se il collo dell’utero è chiuso il sangue mestruale fuoriesce con difficoltà’), da cui il falso mito che con il parto si riduce il dolore mestruale.

Una delle ipotesi più accreditate è su base endocrina, sono coinvolte numerose sostanze quali l’ossitocina e la vasopressina che sono in grado di stimolare l’attività’ contrattile del miometrio.

Inoltre elevati livelli plasmatici di estradiolo determinano un aumento della sintesi delle prostaglandine, e nelle donne con dismenorrea grave primaria spesso esiste una maggiore sensibilità’ periferica a tali molecole come supportato da test biometrici, e spiegherebbe anche come mai nel sovrappeso il dolore è più intenso.

LA DISMENORREA SECONDARIA si differenzia dalla primaria per la comparsa dopo diversi anni dal menarca e può’ essere presente anche in donne con cicli anovulatori. La diagnosi si pone con indagini strumentali, primi tra tutti la visita ginecologica con ecografia pelvica transaddominale, se la donna è virgo, o transvaginale, l’isteroscopia o la laparoscopia laddove necessaria. Diverse possono essere le cause responsabili di questo sintomo purtroppo troppo frequente. 

Vediamole insieme:

  • ENDOMETRIOSI: patologia tipica della donna in età’ fertile, colpisce circa l’8-10% delle donne tra i 20 e i 50 anni, ma può’ a volte interessare l’adolescente e in questo caso si presenta come dismenorrea primaria. Il dolore normalmente insorge qualche gg prima dell’insorgenza del flusso mestruale e tende ad accentuarsi e peggiorare al termine del sanguinamento, perché i focolai endometriosici diventano più voluminosi. si associa alla dismenorrea frequentemente la dispareunia, la dischezia la disuria e l’ infertilità’;
  • ADENOMIOSI: in questo caso il sintomo è diverso è un senso di peso addominale che può’ essere avvertito in caso di retroversione uterina in regione sacrale. nell’avviarsi del flusso mestruale, il dolore è avvertito come crampiforme e acuto e dura per tutto il periodo mestruale. All’esame ginecologico l’utero appare aumentato di volume e dolente;
  • FIBROMI: causano dismenorrea e cicli mestruali abbondanti quando la localizzazione è endocavitaria (nella cavità’ uterina), il dolore è di tipo espulsivo, la donna riferisce proprio “mi sento come se dovessi partorire”. In questo caso l’asportazione per via endoscopica è necessaria e risolutiva;
  • VARICOCELE PELVICO: purtroppo causa frequentemente dismenorrea e spesso viene sottovalutato ma può essere costituzionale o come conseguenza di pregressi interventi addominali;
  • SINDROME DI ALLEN MASTER: è una sindrome associata ad un ipermobilità’ dolorosa dell’utero dovuta ad una maggior lassità’ dei tessuti legamentosi e di sostegno, in questo caso l’ausilio di un trattamento osteopatico è risolutivo;
  • MALFORMAZIONI UTERINE: sono varie e devono essere sempre sospettate ed escluse.

In conclusione la dismenorrea rappresenta una condizione di dolore cronico che impatta notevolmente sulla qualità di vita della donna ed è compito del medico non sottovalutarla mai e soprattutto compito del ginecologo è trovare una causa e una soluzione.

La dismenorrea primaria e secondaria pertanto non sono mai da ignorare e tantomeno da considerare una caratteristica fisiologica da accettare, è opportuno parlarne con un ginecologo, eseguire gli accertamenti necessari e impostare una terapia adeguata, in quanto il dolore diventando cronico può causare stress che si tramuta in fonte di dolore anche psicologico per la donna.

Come si tratta? Ogni donna ha la sua necessità di terapia.

FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), sono i farmaci di 1^ scelta nella terapia della dismenorrea e dovrebbero essere prescritti per almeno 3 mesi. Se I FANS non sono sufficienti, i contraccettivi ormonali possono essere combinati con essi.

I contraccettivi ormonali agiscono sopprimendo l’ovulazione e inibendo la proliferazione endometriale, portando quasi immediatamente al sollievo dei sintomi associati alle mestruazioni.

L’efficacia della terapia contraccettiva ormonale è stata dimostrata da diversi studi in letteratura per il trattamento della dismenorrea indipendentemente dalla via di somministrazione utilizzata (orale, vaginale, transdermica o intrauterina).

A volte si preferisce utilizzare a seconda della causa della dismenorrea e del tipo di donna che abbiamo di fronte un contraccettivo ormonale solo con componente progestinica, in questo caso oltre alla via orale esiste anche la via sottocutanea o intrauterina

Oltre alle terapie mediche convenzionali esistono anche le terapie complementari che consigliano un cambiamento nello stile di vita riducendo introduzione di alcool e fumo e migliorando lo stile di vita introducendo più omega 3 con alimentazione e suggerendo camminate o movimento fisico all’aria aperta.

Inoltre, l’osteopatia e l’agopuntura spesso svolgono un’azione davvero coadiuvante nella risoluzione del sintomo.

Chi sono

Sono un medico specializzato in Ginecologia e Ostetricia, mi occupo di procreazione medicalmente assistita, aiuto le coppie a coronare il loro grande sogno di diventare genitori e le donne ad ascoltare e conoscere il proprio apparato sessuale.

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